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Sesso: tra prestazione e piacere

Aggiornamento: 27 feb 2020

Nella cultura attuale il sesso viene più correlato alla performance che al piacere. Si rincorre l'orgasmo simultaneo oppure l'orgasmo multiplo per il mero esibizionismo e per fare "una bella figura". Il paragonarsi sempre ad altri ragazzi o ragazze o agli ex partners ci toglie dal piano del PIACERE, del naturale godimento fisiologico per focalizzare tutto sul piano della PRESTAZIONE. Ma cos'è davvero il sesso? Il piano prestazionale è la dimensione più "superficiale" del comportamento sessuale, dove, per comportamento sessuale, non si intende solo il coito, atto sessuale vero e proprio, ma anche i preliminari, massaggi erotici, l'atmosfera, tutto ciò che rientra nella cornice sessuale. Immaginate il sesso come un iceberg. La punta dell'iceberg è la componente prestazionale, quella più visibile, quella che appare, quella che viene alimentata dal confronto altrui. Tutto ciò che resta invisibile, cioè la parte più profonda, è la componente del piacere. Piacere che scaturisce dall'unione dei due corpi (contatto fisico), ma anche dalla relazione tra le due parti (contatto intellettuale, sentimentale). Letto sotto quest'ottica, dunque, il piacere è la componente fondamentale per una buona gratificazione sessuale, perchè mette in primo piano il proprio piacere personale, piuttosto che "il far vedere di saper fare, di essere competenti". Il sesso diventa piacevole quando, nel pensare al proprio piacere sessuale, si ha piacere a far star bene l'altro, non quando si ha il pensiero fisso, molto spesso causa dell'ansia da prestazione, di mostrare le proprie abilità sessuali all'altro. Ogni atto sessuale è unico e a sè stante perchè diversi sono i corpi e le teste che mettono in atto quel determinato comportamento sessuale. Il sesso non è esibirsi all'altro, il sesso è stare bene con sè e con l'altro.


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