Sessualità e terza età. Già l'associazione fra queste due situazioni potrebbe lasciare perplesse la maggior parte delle persone. Quante persone hanno la convinzione che arrivati ad una certa età il sesso non ci si possa permettere, perchè il desiderio cala, subentrano eventuali criticità fisiche, organiche, si va incontro a delle trasformazioni ormonali...è vero. La terza età è associata alla possibilità che subentrino delle compromissioni anche organiche o comunque che possano coesistere delle evidenti differenze di funzionamento anche da un punto di vista ormonale. Questo può voler dire nella donna una maggior difficoltà a lubrificarsi, oppure nell'uomo una maggior difficoltà ad avere erezioni costanti. Al di là delle evidenze scientifiche che indubbiamente mettono in luce un diverso modo di funzionare del corpo e quindi anche di rispondere ad eventuali stimoli sessuali, oggi volevo soffermarmi sulle differenze di genere presenti quando parliamo di terza età maschile e femminile. Nella donna è presente un dato fisico, corporeo, che segnala la fine del ciclo mestruale e quindi la possibilità di una fertilità. Molte donne, anche mentalmente, associano questa interruzione ad una fine non solo della loro giovinezza ma anche del loro essere donna....la menopausa, come l'andropausa, non è un traguardo. Non è la fine di tutto, non è la perdita di entusiasmo e di freschezza anche a livello sessuale. Sono entrambi da ritenersi delle fasi di vita all'interno delle quali il nostro corpo va incontro a dei cambiamenti che tuttavia non significano compromissioni dal punto di vista sessuale. Con un lavoro di terapia sessuale anzi, si rieduca la donna e l'uomo a non smettere di investire nella cura del loro corpo e di se stessi. E' vero che possono subentrare delle difficoltà sessuali, ma è anche vero che il sesso è fatto di infinite sfumature e molto spesso le persone pensano alla sessualità come penetrazione esclusiva. Non è così!
Mentre, come dicevamo, nella donna questo cambiamento sessuale è contrassegnato da un dato fisico organico, nell'uomo questo non avviene. Questo potrebbe essere uno dei motivi che può portare alcuni uomini (non tutti) a non smettere di investire nella sessualità...ma di fatto, l'investimento che viene messo in atto non è molto spesso proficuo anzi. L'uomo non percepisce una limitazione del suo corpo da un punto di vista organico, ma può riscontrare delle ripercussioni critiche a livello sessuale. Il sesso diventa, può diventare, lo specchio della sua andropausa. Piuttosto che però stagnarsi, arenarsi, arrendersi, come possono fare alcune donne arrivate all'arresto del ciclo, alcuni uomini possono provare a testarsi in masturbazione, nella loro relazione stabile oppure con terze persone per verificare ancora una volta il funzionamento della loro performance sessuale. Nell'uomo può essere quindi sì più presente un investimento nel sesso ma soltanto meccanico, legato al potenziamento della loro prestazione. In questo caso quindi, con la terapia sessuale, si rieduca l'uomo ad una maggior legittimazione del suo piacere sessuale ma non da un punto di vista di valutazione della prestazione, bensì da un punto di vista di benessere genuino.
In entrambi casi, ricordo che l'arrivare alla terza età non significa disinvestimento nel sesso o rincorsa alle prestazioni di una volta...nella terza età possiamo puntare ad altre forme di sessualità. Il nostro corpo si spegne se non lo educhiamo alla cura di se stesso. Siamo esseri in continuo divenire, questo vuol dire che il nostro modo di essere cambia ed anche la nostra sessualità...possiamo adattare una nuova sessualità al nostro corpo che cambia!
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