La sottile differenza tra "tenere" e "stringere"

Come si fa a stringere un oggetto, se non lo si sa o non lo si può o non lo si vuol tenere in mano? Questo non vale soltanto per gli oggetti, ma anche e soprattutto per le persone e quindi per le relazioni. Si può tenere un oggetto tra le mani in maniera più leggera, superficiale, lo si può sfiorare leggermente senza troppa consapevolezza di quello che si sta facendo. Lo si può tenere senza nemmeno troppo interrogarsi dell'importanza di quel gesto o di quell'oggetto stesso. Questo non è necessariamente sbagliato o ingiusto, etichette che non prediligo troppo, ma è importante essere consapevoli della sbadatezza in cui si può inciampare. Questo significa essere consapevoli che se non ci interessa ciò che abbiamo in mano, non ci interessa nemmeno troppo sapere se si possa rompere nel momento in cui casca per esempio. Quindi come pensiamo di poter stringere qualcosa, se non ci interessa nemmeno sapere ciò che abbiamo tra le mani? Stringere qualcosa tra le mani è una delle esperienze sensoriali più belle e impattanti per una persona. Stringere implica una completa presa di consapevolezza, ascolto e presenza a 360 gradi. Sappiamo perfettamente che oggetto abbiamo tra le mani, ne conosciamo la consistenza, il peso, sappiamo quanto vale. Sappiamo che se casca, si può rompere. Così lo proteggiamo. Siamo accorti. Stiamo attenti a tutto ciò che può succedere. Stringere un oggetto, stringere all'interno di una relazione non è scontato, non è banale, non è semplice. Richiede attenzione, delicatezza, impegno e costanza. Quando i pazienti mi chiedono se esiste un modo semplice per ritrovarsi dentro una relazione stringendo senza bisogno di fare attenzione a tutto, rispondo che è impossibile. E forse è proprio questo il bello di una relazione. Stringere è prendersi cura, ma non tutti sono disposti a farlo. E' rischioso? Sì. E' sbagliato non stringere? No, purchè sia esattamente ciò che desideriamo, purchè siamo sempre in contatto con i nostri bisogni, purchè non si crei aspettative. Purchè si sia chiari con se stessi e con la persona con cui ci interfacciamo.