Oggi parliamo di una tematica che viene molto trascurata a livello sessuale. Essendo inseriti all'interno di una cornice assolutamente prestazionale, pensiamo che una maggior durata della "prestazione sessuale" ( non è un caso che utilizzi questa dicitura) sia sinonimo di qualità, di funzionalità, di ottima performance. Esistono in realtà diverse complicazioni in merito al "bisogno di durare il più possibile", soprattutto per quanto riguarda il maschile, difatti può capitare che si inciampi in situazioni episodiche di eiaculazione ritardata oppure assente, se non addirittura in problematiche cronicizzate e conclamate di questo tipo. Che cosa si intende per eiaculazione ritardata o assente? Si tratta di uomini che non riescono a raggiungere l'orgasmo in penetrazione, motivo per cui il rapporto può durare molto tempo e senza una reale volontà da parte dell'uomo; le situazioni di eiaculazione ritardata non sono tutte uguali ma possono essere suddivise in tre casistiche principali, situazioni che per comodità dividerò in A, B,C. Nella categoria A possiamo collocare gli uomini che non riescono ad eiaculare in vagina con un rapporto penetrativo, ma riescono a raggiungere l'orgasmo con la masturbazione effettuata dalla o dal partner (fuori dal rapporto penetrativo). Nella categoria B, invece, possiamo inserire le persone che non riescono ad eiaculare in penetrazione e nemmeno con l'aiuto del/della rispettivo/a partner in masturbazione; riescono a raggiungere l'orgasmo da soli (autoerotismo) in presenza del/della partner. Infine nell'ultima categoria possiamo collocare le persone che non riescono ad eiaculare nè in penetrazione, nè con l'aiuto del partner, nè in presenza del partner, ma riescono a raggiungere l'orgasmo soltanto quando sono da soli in un loro momento di intimità. Questa è senza dubbio la categoria di uomini con un disagio di questo tipo più grave e generalizzato. In consultazione si può lavorare su tutti e tre i cluster indicati, sia individualmente che in coppia, purchè ci sia una buona motivazione alla base del percorso e soprattutto una capacità di rimettere in discussione il concetto stesso di sessualità inteso non come prestazione ma come piacere sessuale. Le persone con questo tipo di sintomatologia vengono denominate "altruiste" perchè mettono al primo posto sempre il piacere della /del partner piuttosto che il loro, tuttavia questo va a discapito della loro persona e del loro focus su se stessi. Tutti e tre i casi che ho citato sono accompagnati da un profondo senso di frustrazione proprio a causa dell'impossibilità di raggiungere l'orgasmo. Questo sintomo sessuale ha tuttavia profonde ripercussioni anche sul sistema coppia. Le reazioni più comuni dei rispettivi partners possono essere di non sentirsi desiderati abbastanza, o di sentirsi poco attraenti per l'uomo. Ecco perchè ancora una volta, il lavoro in coppia (altamente consigliato sempre) risulterebbe più completo per entrambi i partner.
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